Con l’ACT non stiamo cercando di creare un’esperienza mistica. Se facessimo una pratica prolungata di mindfulness, potremmo stare nello spazio del sé-come-contesto per periodi più lunghi, ma non è necessario nella terapia. La maggior parte di noi darà solo una breve “occhiata” a questo spazio, e poi sarà catturata velocemente dai propri pensieri. Ma ciò è sufficiente, perché ci permette di attingere ad una nostra potente risorsa psicologica, da cui osservare e fare spazio ai nostri pensieri e sentimenti dolorosi. Inoltre, grazie a questo spazio psicologico, diventiamo liberi di scegliere consapevolmente le nostre azioni.