Nella percezione del dolore, il tempo e le aspettative sono fondamentali. In un esperimento è stato chiesto a dei soggetti di infilare una mano nell’acqua gelida. Se dicevano loro che avrebbero dovuto tenerla per 10 minuti e dopo 20 secondi chiedevano di valutare l’intensità del dolore provato, la maggior parte affermava che il dolore era già intenso e che non pensava di riuscire a portare a termine l’esperimento. Però, se dicevano loro che avrebbero dovuto tenerla solo per 30 secondi e dopo 20 secondi chiedevano di valutare l’intensità del dolore, la maggior parte riferiva che il dolore era abbastanza lieve. L’ansia di essere soggetti a un dolore incessante aumenta realmente l’intensità delle sensazioni dolorose.
Nel caso di mal di schiena e di altri dolori muscoloscheletrici, l’ansia di non ritornare a stare bene fa contrarre i muscoli, e ciò aumenta il dolore, e aumenta l’intensità con cui avvertiamo le sensazioni dolorose provenienti da quei muscoli contratti.
La pratica della mindfulness può essere utile anche in questi casi, perché riporta la nostra attenzione alle sensazioni dolorose del presente, riducendo la nostra ansia per il dolore futuro, e non le amplifica con un atteggiamento di opposizione.